lunedì 7 marzo 2016

Iris Grace, un esempio per parlare di essenza

Probabilmente avrete già sentito parlare di Iris Grace, la bambina affetta da autismo, che ha trovato la sua espressione nella pittura, con risultati davvero straordinari, grazie anche alla vicinanza della sua gatta Thula, che la ama incondizionatamente e non la lascia mai da sola. 
Ho amato la sensibilità di questa piccina dal primo articolo che ho letto su di lei, forse perché nei suoi quadri ho ritrovato un po' di me stessa o probabilmente per il fatto che ho trovato incredibile il suo talento. 
Sono una che ama i talenti, in generale, e mi commuovo ancora di più alla vista di genitori che sanno riconoscere le unicità dei propri figli e non solo rispettarle, ma anche accoglierle e permetter loro di metterle a frutto al massimo delle proprie possibilità. Ma ho già parlato di questo (qui). Ad ogni modo i genitori di Iris riescono con grande gentilezza e delicatezza a rendere nelle immagini lo splendore di questa arte o a scegliere qualcuno che sappia farlo con discrezione e sensibilità. Vi consiglio di andare nel sito dedicato a Iris Grace, troverete tanti motivi per i quali stupirvi (e, lo dico sempre, lo stupore fa parte della felicità!). E lasciatevi "suggestionare" a lungo, potreste ritrovare un po' di voi stessi!








In questi giorni riflettevo piuttosto sulla bellezza insita nell'uomo, pur quanto in realtà il genere umano sia oggi dominato da tanti brutti sentimenti e desideri, quali l'avarizia, la noncuranza, la violenza, l'invidia e chi più ne ha più ne metta, tanto da distruggere la Terra... 
Eppure se andassimo davvero all'essenza dell'essere di ciascuno, per come è stato creato e per lo scopo reale e nello stesso tempo divino che è proprio della sua vita, scopriremmo qualcosa di straordinario che probabilmente nessuno avrebbe mai immaginato. 
Credo che il basamento della vera felicità sia centrato esattamente su questa scoperta. 
Voglio farvi un esempio in piccolo. E non per vanto personale, anzi, per sottolineare che, quando si lasciano fluire spiritualmente le proprie intuizioni o sensazioni o idee, allora si può arrivare a tirare fuori qualcosa di inaspettato. Ebbene, ieri una persona che stimo mi ha detto che alcune mie riflessioni del blog le sono parse molto profonde e ricche di conoscenza pedagogica. Immediatamente mi sono resa conto di come io non abbia merito in questo, se non quello di lasciare che i miei pensieri creino connessioni e si colleghino alle emozioni. È come una sorta di istinto legato ad un sapere e un essere che mi sono stati dati da quando sono nata. Pur quanto io possa aver studiato e fatto pratica, non potrei mai sostenere alcune argomentazioni senza questo istinto. Il decidere di metterlo a disposizione di altri è per me fonte di fatica, ma anche di estrema gioia, di per sé e soprattutto nel momento in cui esso riesce a divenire spunto per altri. 
Se dunque permettiamo ai bambini e a noi stessi di lasciar fluire il meglio di sé, così come è stato puramente creato, insieme all'amore germoglierà la felicità. In ogni singolo gesto e per mezzo di ogni singolo gesto.



Sei ancora in tempo.

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