martedì 11 ottobre 2016

La povertà interiore

(Foto dal web)


Domenica sera ho partecipato alla riunione dei volontari di Bergamo di Compassion, una Onlus che si occupa di povertà ed in particolare di bambini poveri. La straordinarietà del lavoro di questa associazione sta nel fatto che il suo scopo finale non è solo quello di contribuire economicamente al miglioramento delle condizioni di vita delle persone, ma di donare loro una speranza. La povertà, infatti, ha una componente interiore che è caratterizzata in sostanza dalla paura e dalla mancanza di speranza nel futuro. Questa condizione non permette un cambiamento e nemmeno una crescita economica, ma genera piuttosto un adeguamento alle condizioni sociali. Cambiare questa prospettiva, non solo fornendo la soddisfazione dei bisogni fisici di un bambino o una bambina, ma creando situazioni e ambienti che stimolino fiducia, autostima, accettazione, valori altruistici, significa crescere uomini e donne fiduciosi, nel futuro e in un possibile cambiamento. È così che il cambiamento stesso può infatti aver origine. 
Ora, quello su cui mi preme ragionare è quanto tali condizioni vengano stimolate in una società ricca come la nostra, dove il benessere regna quasi indisturbato. No, non voglio affatto dire che le famiglie italiane non stiano subendo la crisi, ma, diciamocelo, quante rinunciano a smartphone, automobile, televisore, computer e tutti i comfort che tanto sono normali nella nostra società? Parliamoci chiaro, in fondo non ce la passiamo poi tanto male. Se rivalutassimo alcune priorità ce ne renderemmo conto. E allora, dato il nostro stato di benessere, siamo certi che stiamo infondendo nei più piccoli fiducia, forza, coraggio per la realizzazione dei propri sogni? Se la risposta è "sì", questo deve tradursi in presenza da parte dell'adulto e cura in senso ampio, passione per la vita, desiderio di ascolto, dilatazione dei tempi di vita (per lo meno di quelli passati insieme ai più piccoli) e milioni di altre piccole grandi cose che mettono al centro i bisogni del bambino come essere trino. Sono riflessioni importanti, che non possono essere tralasciate. 
Al centro di una società devono starci i bambini, perché essi sono ciò che di più vicino a Dio esista e tali possono rimanere se viene data loro la possibilità di crescere in maniera completa, al massimo delle proprie possibilità e talenti.

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